venerdì 27 settembre 2019

1.Danza della luna a Santiago.Garcìa Lorca.



1.DANZA DELLA LUNA  A SANTIAGO.

Guarda quel bianco galante,
guarda il suo corpo gelato !

E la luna che danza
sulla Piazza dei morti.

Guarda il suo corpo gelato,
nero dombre e di lupi.

Madre:la luna danza
sulla piazza dei morti.

Chi ferisce un puledro di pietra
alle porte stesse del sogno?

E la luna!E la luna
sulla Piazza dei morti!

Chi fissa i miei vetri grigi
con gli occhi pieni di nubi?

E la luna! E la luna
 sulla Piazza dei morti!

Lasciami morire nel letto
sognando fiori dorati.

Madre:la luna sta danzando
sulla Piazza dei morti!

Ah, figlia,con laria del cielo
ora divento tutta bianca!

Non è laria,è la luna triste
sulla piazza dei morti.

Chi grida con questo lamento
triste dimmenso bue?

Madre:è la luna.,la luna
sulla piazza dei morti.

Sì,la luna,la luna
incoronata di giunchi
che danza,danza,danza
sulla Piazza dei morti.



 in lingua galiziana:
Danza da  lúa en Santiago

¡Fita aquel branco galán,
olla seu transido corpo!

 É a lúa que baila
na Quintana dos mortos.

Fita seu corpo transido,
negro de somase lobos.

Nai:A lúa está bailando
na Quintana dos mortos.

¿Quén fire potro de pedra
na mesma porta do sono?

¡ É a  lúa ¡ É a lúa
na Quintana dos mortos!

¿Quén fita meus grises vidros
cheos de nubens seus ollos?

¡ É  a lúa,é a lúa
na Quintana dos mortos!

Déixame morrer no leito
soñando con flores douro.

Nai:A lúa está bailando
na Quintana dos mortos.

¡Ai filla ,co ar do céo
Vólvome branca pronto!

Non é o ar,é a triste lúa
uintana dos mortos.

¿Quén brúa co-este xemido
dimenso boi melanconico?

Nai: É  a lúa,é a lúa
na Quintana dos mortos.

¡Sì,a lúa,a lúa
coronada de toxos,
que baila,e baila,e baila
na Quintana dos mortos.






[1] 
La Residenza si poneva il compito iniziale di supportare l’insegnamento universitario attraverso la creazione di un ambiente intellettuale e  di convivenza fra studenti e insegnanti, fra gli uomini delle arti e quelli delle scienze, con un marcato stampo umanistico, e di essere il centro  di accoglienza delle avanguardie europee. Lorca, Dalí e Buñuel furono tra i residenti più prolifici. Lo scrittore Miguel de Unamuno, il compositore Manuel de Falla, i poeti Juan Ramòn Jimènez, Pedro Salinas e Rafael Alberti, il filosofo Josè Ortega y Gasset -per citarne solo alcuni- si potevano spesso incontrare agli appuntamenti della strapiena agenda culturale della casa. Anche Albert Einstein, Paul Valery, Marie Curie, Igor Stravinsky, John M. Keynes, Walter Gropius, Henri Bergson, Le Courbusier vi passarono per scambiare conoscenze e impressioni. La casa si trovava in una zona tranquilla di Madrid, su un colle battezzato dai poeti come Colina de los Chopos (Colle dei Pioppi). Aveva una cinquantina di camere, molto austere e semplici (letto di pino, vaso da notte, libreria, scrivania e due sedie). Le occupavano giovani, dai 15 anni in avanti per i quali i genitori, o loro stessi, avevano scelto una educazione alternativa a quella dell’Università Centrale. La Residenza si finanziava con gli affitti pagati dagli studenti, anche se dopo qualche anno una parte dei fondi furono destinati a creare borse di studio per i meno agiati. Come unico lusso, in mezzo a questo clima di silenzio e austerità, c’era un pianoforte nel salotto del piano terra. Lo suonava spesso Lorca dopo la cena. Nella loro vita quotidiana, gli studenti adottavano le abitudini inglesi, considerate più adatte allo sviluppo della creatività, con pasti anticipati sugli usi spagnoli e tè in giardino alle cinque di pomeriggio. La poesia è stata forse l’attività che si è sviluppata tra quelle mura nel modo più bello e profondo. Raramente era il centro della vita collettiva, tranne nella camera di Lorca, che invitava spesso gli amici a letture di versi. Nella residenza nacque la cosiddetta Generazione del ‘27, che raccoglieva un gruppo di poeti rinnovatori. Erano giovani, quasi sempre colti, benestanti, repubblicani e di sinistra. Hanno scritto una delle pagine più importanti della letteratura spagnola. È qui che Lorca,Alberti e Salinas scrissero ‘El Manifesto de la Colina’.









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