martedì 1 maggio 2018

ADONIS.29





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Non era Orfeo che il suono di una cetra,perché
scolori un fiore ascoltandolo?
Perché
le belve ne compresero il suono e gli alberi verso
   di lui si protesero
con gioia e gaudio?
Perché piansero,come si narra,o si intenerirono
   persino le pietre
è davvero l’amore?
passa nel nostro rione
di’ a Leila[2] e alle palme
che non è ancora morta la cetra di Qais[3]
sii un generoso amico,o bel dio straniero.
                                          Berlino – Parigi 1999-2000


[2] Majnoun Leïla (مجنون ليلىin arabo - majnûn : folle (innamorato) di Laylâ : Leïla ,la notte), Majnûn Laylâ o Kaïs et Layla (قيس وليلى in arabo), per evocare una storia d’amore popolare d’origine araba(potenzialmente preislamica)che narra le peripezie vissute dal poeta beduino  Qays ibn al-Moullawwah e sua cugina Layla ...

[3] La storia di Majnun (in arabo : il pazzo) e Leila (la notte) trove con certezza la sua origine in Persia. Si è tuttavia diffusa oralmente in tutto l’Oriente prima che numerosi narratori e poeti la trasferissero su carta.,determinandone così differenti versioni.I Beduini  soprattutto se ne appropriarono e la diffusero durante i loro viaggi. Il bel Qays figlio di un’illustre famiglia beduina si innamora perdutamete di sua cugina Laila.il giovanotto è poeta e non può fare a meno di cantare il suo amore a tutti i venti. Senza alcun ritegno esprime il suo auspicio di sposare Laila.Ma commette un fatale errore. La tradizione di quel fiero polo nomade vuole infatti che siano i padri a gestire i matrimoni Il desiderio cantato da Qays getta un’0ombra sulla loro autorità per cui rifiutano quell’unione. Laila andrà sposa ad un altro e andrà a vivere in un’altra regione. Qays si rifugerà nel deserto dove un giorno concluderà la sua solitaria esistenza in compagnia delle fiere.
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