martedì 7 luglio 2015

50.Ritorna la scia di canti.Tagore

Lei m’ha lasciato nell’ora in cui
la notte già si dilegua.
Il mio cuore cercava di consolarsi pensando
che tutto è vanità.
“Tuttavia” mi dicevo “questo nome
tracciato era il suo,
questo ventaglio di foglie di palma,
ricamato in seta rossa dalle sue dita,
non è forse cosa reale?”.
Come un bambino inquieto che ferisca sua madre,
sconvolgevo ogni cosa dentro e fuori di me,
mormorando con risentimento:
“Il nostro è un mondo di tradimenti!”
Ma dal cielo cosparso di stelle scese un rimprovero,
una voce parlava al mio orecchio, dicendomi:
“Ingrato! Impara a riempire il vuoto
che ho lasciato con il ricordo del mio passaggio!”
- da Petali sulle ceneri -

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