domenica 14 aprile 2013

Nazim Hikmet.Poesie dall'esilio.Turchia(27)






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Pensieri tenerissimi per la sua donna lontana ,che immagina nell’atto di compiere i  gesti  per lei più abituali,ma anche  i più efficaci per riempire in qualche modo l’assenza.
...e ,come in Tagore [1],quella misteriosa attrazione ,quasi mistica ,dei suoi piedi....



Mosca, 1959



Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
È a casa? Per la strada?
Al lavoro? In piedi? Sdraiata?
Forse sta alzando il braccio?
Amor mio
come appare in quel movimento
il polso bianco e rotondo!
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
Un gattino sulle ginocchia
lei lo accarezza.
O forse sta camminando
ecco il piede che avanza.
Oh i tuoi piedi che mi son cari
che mi camminano sull’anima
che illuminano i miei giorni bui!
A che pensa?
A me? o forse... chi sa
ai fagioli che non si cuociono.
O forse si domanda
perché tanti sono infelici
sulla terra.
Che sta facendo adesso
Adesso, in questo momento?



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(continua)


[1] Cfr. il post del 6 gennaio 2013”Rabindranath Tagore,2,su questo stesso blogspot.com,mariellaemporio,nei testi dai titoli  ” Nuova ospite” e  “Sì,lo so,non è che il mio amore...” .

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